-Email -Email   STAMPA-Stampa 

RIMPIANTO

Rimpianto

Il rimpianto è una reazione sempre negativa, e sempre conscia nei confronti di azioni e comportamenti che non siamo riusciti a compiere nel passato. Generalmente il rimpianto viene accompagnato da tristezza, vergogna, imbarazzo o colpevolezza, che si manifestano dopo che io mi sono reso conto che non ho fatto “una cosa” che avrei dovuto fare, per la mia soddisfazione, per il mio piacere, per il gusto di vivere, per la pienezza della mia vita.

Il ripianto è sempre rimpianto per un oggetto ”mancato”, per un atto non compiuto. Rimpianto per un rapporto, un lavoro, una donna, un amico. A volte anche di più. Esiste nel rimpianto il senso, la sensazione a volte anche fisica, della perdita, della assenza, del “perduto” ma soprattutto del “rammarico”.

Perduto il tempo, perduto l’amore, perduta la persona, perduta la identità, perduta la possibilità, perduta soprattutto l’occasione che non si ripresenterà mai più. Come se ti mancasse un braccio, una gamba, o la forza di pensare al futuro.

Il rimpianto, in questo senso, è una categoria del passato (“ci penso, continuo a pensarci, non posso fare a meno di pensarci”).

L'”oggetto mancato” (prendiamo questa espressione con il beneficio dell’inventario), proprio nella sua accezione di “oggetto”, diventa, per chi vive il rimpianto, un agente che viene spesso sovradimensionato, sopravvalutato. Se io non sono riuscito a portare a termine una esperienza, un rapporto, non sono riuscito ad avere soddisfazione ma…me la sono lasciata “scappare” (come spesso si sente dire), mi incolpo di incapacità, di inettitudine, di dabbenaggine, di non essere stato capace, insomma, di giocare le mie carte al momento giusto e al tavolo giusto. Ma ingigantisco sempre la questione (a volte con il condimento della colpevolezza).

Ho abbandonato il campo, mi sono lasciato infliggere una ferita dall’altro che, alla fine della fiera, non è che mi abbia detto di no, ma io non ci sono arrivato nemmeno vicino al farmelo dire. Peggio, non ho nemmeno formulato la domanda.

Ed ecco qui la questione: il rimpianto è sempre rimpianto per la impotenza di non aver avuto il coraggio (o la semplice forza) di porre una domanda. Oppure io nemmeno ci sono arrivato vicino al farmelo dire.

Il rimpianto è sempre un pianto di un “pollo”.

Guido Savio

-Email -Email   STAMPA-Stampa